Esiste una linea storica che passa dalla distruzione di fortificazioni romane durante le incursioni barbariche, sino ad arrivare all’edificazione in epoca longobarda e carolingia di recinti fortificati, dei veri e propri castelli in cui trovare rifugio in tempo di guerra.

E’ proprio in uno di questi manieri, situato ad Arlanch, una piccolissima frazione del comune di Vallarsa, che ha origine la narrazione storica di vicende che porteranno molti secoli dopo, tramite pellegrinaggio, a ricordare questa ospitalità nella Valle dell’Isonzo, ai confini con la Slovenia, infatti, solo il nome fa riferimento al Trentino Alto Adige, in quanto la cantina si trova in Friuli Venezia Giulia.

Qui i vini tendono ad avere profumi ben definiti, soprattutto floreali e fruttati. Arlanch valorizza il calore di quella storica ospitalità tramite i propri vini, momenti di pura convivialità e condivisione con dei monovarietali dalla pronta beva, caratterizzati da un terroir calcareo e ricco di argille nobili, ghiaie rosse, sabbia che donano sapidità, mineralità ed eleganza al prodotto.

Scopri la linea

Una famiglia unita dal sogno di nonno Severino, i cui contorni hanno continuato a definirli suo figlio; Enzo e i suoi nipoti, Nicola e Davide. Perché essere una famiglia è il vero segreto, insieme al rapporto di fiducia creato negli anni con l’entourage di collaboratori. Una terra abbandonata su cui nessuno mai avrebbe scommesso, gli anni Cinquanta e Severino Lorenzon.
Su cinque ettari di terra, il fiume Isonzo come fedele alleato e la flora che cresceva rigogliosa tutt’attorno, ha inizio la storia de I Feudi di Romans.
Più di cinquecento mila bottiglie esportate in ventiquattro Paesi. Se la distribuzione dei vini è importante, lo è ancora di più adottare un metodo di viticoltura ragionata: rispetto dell’ambiente e riduzione degli sprechi.
Il nostro futuro è fatto di ricerca e nuovi prodotti in grado di raccontare cosa ci caratterizza: il legame con la terra, la famiglia e l’attenzione per la sostenibilità. Per continuare a crescere e portare su ogni tavola i nostri vini.

Friuli Venezia Giulia


La viticoltura

Il Friuli-Venezia Giulia per la sua posizione geografica è stato oggetto contese territoriali fin dal tempo dei romani, seguiti dai bizantini, veneziani e asburgici. Molte delle varietà di vite presenti nella regione devono la loro diffusione ai popoli che vi si sono insediati. Inizialmente il territorio fu conquistato dai Romani, che lo chiamarono Forum Julii. Aquileia divenne a quel tempo una delle e più importanti città dell’Impero. Importanti testimonianze come quelle di Plinio il Vecchio riferiscono della qualità dei vini della regione. La coltivazione dell’uva e la produzione del vino conobbe continui sviluppi durante la dominazione Veneziana prima e Asburgica poi, fino all’avvento della fillossera verso al fine del 1800. A questo periodo risale la diffusione in Friuli-Venezia Giulia delle varietà internazionali, che arrivarono a sovrastare la produzione delle specie autoctone. Più recentemente si è assistito alla rivalorizzazione del patrimonio ampelografico regionale, e molti tra i vini più pregiati della regione derivano da varietà di vite autoctone.

I vitigni

Il Friuli-Venezia Giulia è una regione che si è sempre distinta per il suo grande patrimonio in vitigni autoctoni. Questa varietà in termini di uve coltivate si è nel tempo arricchita con l’introduzione di vitigni internazionali, quali lo Chardonnay, il Sauvignon, il Merlot, il Cabernet Franc e il Pinot nero, che furono introdotte nel XIX secolo durante il dominio degli Asburgo. Il Tocai Friulano, il Verduzzo Friulano, il Picolit, il Refosco dal Peduncolo Rosso, lo Schioppettino, il Pignolo e il Tazzelenghe sono vitigni autoctoni del Friuli-Venezia Giulia, mentre la Ribolla Gialla e la Malvasia Istriana, presenti nel territorio da secoli, sono state probabilmente introdotte durante il XIII secolo. Il Gewürztraminer, il Müller-Thurgau, il Riesling renano e il Riesling Italico, il Franconia (Blaufränkisch) sono invece stati introdotte in Friuli dall’Austria. Nella zona della Venezia Giulia, nelle colline del Carso nell’area dell’entroterra Triestino, tradizionalmente vengono coltivati i vitigni autoctoni Terrano a bacca nera e Vitovska a bacca bianca.

Vitigno

Denominazione

Produzione

Superficie Vite

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